mercoledì 14 ottobre 2009

Adozioni Internazionali


“I tuoi figli non sono figli tuoi, sono i figli e le figlie della vita stessa.

Tu li metti al mondo, ma non li crei. Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.

Puoi dar loro tutto il tuo amore, non le tue idee, perchè essi hanno le proprie idee...

TU SEI L’ARCO CHE LANCIA I FIGLI VERSO IL DOMANI

Khalil Gibran


COSA VUOL DIRE ADOTTARE UN BAMBINO PER LE FAMIGLIE?

"Adottare un bambino è mettersi dalla sua parte, mettersi nei suoi panni, non per pietà, non per compiere una buona azione, ma come dono di sè, libero e gratuito, accettandolo come figlio proprio, fino in fondo, per quello che è.

Occorre innamorarsi di "nostro figlio" prima ancora di conoscerlo. Rendendolo soggetto meritevole d'amore, superiamo le differenze etniche e culturali e le inevitabili difficoltà, gli restituiamo dignità e rispetto, gli riconosciamo valore come persona, e proprio perchè persona, dobbiamo accoglierlo, custodirlo, difenderlo e amarlo comunque e sempre."

VALORE ETICO DELL'ADOZIONE

L'adozione e l'affidamento, cui le famiglie sono chiamate ad aprirsi, non devono essere considerati come mezzi per dare un figlio a una coppia che non l'ha, ma come atto d'amore, per dare dei genitori a un bambino che ne è privo definitivamente o temporaneamente. Ribadiamo anche che "tra i bisogni-diritti psicologici, decisamente umani, che hanno riferimento alla natura della persona, sta il bisogno di una figura paterna e materna, il bisogno di sentirsi presi sul serio, il bisogno di affetto.

Ciò significa che la presenza dei genitori è determinante per la crescita positiva dei figli".

D'altra parte, "occorre educare e vigilare perchè lo stesso ricorso all'adozione non sia vissuto come una facile scorciatoia per avere un figlio tanto desiderato e con un atteggiamento possessivo nei suoi confronti. Si tratta, al riguardo, di sviluppare tutta un'azione educativa e di sostegno per le stesse famiglie adottive, che la comunità e la stessa società civile non possono trascurare. Ma si tratta anche di affrontare attentamente i problemi connessi con alcuni fenomeni come il dilagare delle adozioni internazionali. In alcuni casi, infatti, il desiderio di avere un bambino, difficilmente reperibile sul territorio italiano, porta molte coppie a cercarlo sul "mercato" straniero. E non sempre si seguono strade limpide e legali, anzi a volte si utilizzano mezzi illeciti, giustificandoli con l'autoconvincimento di aver fatto un'opera di bene perchè si è sottratto comunque un bambino ad una morte sicura nel suo paese".

Evidenziamo che "il fondamento del valore etico-sociale dell'adozione è il diritto del bambino alla famiglia: quella d'origine se è possibile, un'altra famiglia che lo accolga come figlio se la sua non esiste più o non può assicurargli quello di cui ha bisogno. Il bambino ha diritto alla famiglia perchè ne ha bisogno per crescere in modo normale e positivo". Le soluzioni diverse dalla famiglia sono perciò valide soltanto se transitorie.

Non bisogna, di conseguenza, porre il problema in termini di diritto al possesso del bambino nè da parte della famiglia biologica nè da parte di quella adottiva; occorre, invece, essere coscienti del fatto che "il problema della famiglia per il bambino non riguarda soltanto responsabilità individuali, ma anche responsabilità sociali. Il bambino e la famiglia, infatti, sono membri della comunità e nella vita sociale si procede in cordata: quando uno cade o entra in difficoltà, tutta la cordata rimane coinvolta.

"Inoltre, quando una famiglia entra in crisi e un bambino si trova allo sbaraglio, di solito la responsabilità non sta soltanto nella famiglia, ma in molte componenti della società, con i loro errori, le loro colpe e le loro omissioni. Le conseguenze, infine, del fallimento di una famiglia e dell'abbandono di un bambino ricadono su tutta la società."

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